Campagna “Ethernit Free”: un occasione mancata

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La  Campagna “Ethernit free”, un’occasione persa da recuperare.

Nel 1992 la legge 257 metteva al bando in Italia l’estrazione dell’ethernit, l’importazione e l’utilizzo di prodotti che lo contengono. Dopo più di 20 anni molte regioni sono in ritardo circa gli interventi di riduzione del rischio sanitario da amianto.

Nel 2009  Legambiente    produce un rapporto secondo cui la superficie in ethernit in Italia ammonta a 100 milioni di mq a cui si aggiungono 600 mila metri cubi di amianto friabile.

Nel 2010, AzzeroCO2 ( società di consulenza energetica accreditata come ESCo), in collaborazione con Legambiente lancia la Campagna Ethernit Free, con l’intenzione di promuovere la sostituzione di coperture in ethernit  di capannoni ad uso agricolo o industriale con impianti fotovoltaici beneficiando di incentivi speciali  erogati dallo Stato con decreto 19 feb 2007 e confermati successivamente.

Dal 2010 al 2012, la campagna ha raccolto l’adesione di  regioni,  provincie e istituzioni che si sono impegnate a diffondere sul territorio l’iniziativa.

Tra le adesioni la Regione Lombardia, non aderisce la Provincia di Brescia, non aderisce il comune di Gavardo.

Varie imprese e istituzioni, hanno manifestato interesse alla campagna per un totale di 2 milioni di mq di superficie da bonificare,  per un totale di 100MW di energia prodotta dal fotovoltaico sostitutivo. Dopo due anni, si legge nel Dossier di Legambiente,  solo 100.000mq sono stati realizzati  per un totale di 1.2 MW.  

In questo momento le adesioni alla campagna sono sospese in  quanto  è cambiata la norma di incentivazione verso le fonti rinnovabili: con il V Conto Energia (2012) sono favoriti solo i piccolissimi impianti ed è stato ridotto da 5 a 3 cent /  kWh il premio per la sostituzione Ethernit  con decrescita di 1 centesimo l’anno fino al 2015.

I NUMERI:

Adesioni: 32 provincie, 5 regioni , 15 Enti
Aziende certificate resesi disponibili per le Bonifiche: 128
Installatori Fotovoltaici: 30
Istituti Bancari firmatari di accordi per il finanziamento: 4

GLI OSTACOLI:

1. Disomogeneità del percorso autorizzativo sul territorio italiano
2. Lentezza della burocrazia centrale
3. Continuo cambio di normative e direttive  in corso d’opera che ha comportato l’allungamento dei tempi autorizzativi  con una variabilità da pochi mesi ad un anno, con aggravio dei costi ( e riduzione della vantaggio per gli investitori) talvolta non prevedibile.

COSA SI PUO FARE ORA?  COSA PROPONE GAVARDO in MOVIMENTO ?

 L’interesse per la bonifica da amianto resta alto dato che la pericolosità aumenta con il passare degli anni per la friabilità dell’Ethernit.

Fortunatamente il costo del fotovoltaico continua a diminuire, la diminuizione degli incentivi è quindi compensata, almeno in parte,  da un minore costo di ammortamento degli investimenti.

Gavardo in Movimento si impegna su questi tre punti:

1. promuovere il censimento di tutte le coperture di amianto  del proprio territorio

2. farsi promotore di un GAEF,  identificando operatori Locali e affidabili,  per ottenere condizioni favorevoli.  

3. farsi promotore verso le Banche ( Banca Etica , banche cooperative) per ottenere condizioni agevolate sugli investimenti ( applicazione dell’accordo già ipotizzato nella campagna  promossa da Legambiente e AzzeroCO2).