LA CHIAMA PROPAGANDA….

imageUn Impianto a biomassa a Gavardo, come quello ipotizzato, significa:

Un impianto che occupa poco meno di mille mq, in zona polo scolastico.
Un bilico (camion articolato) ogni 4 giorni  che arriva, tutti i giorni dell’anno estate e inverno pieno di cippato ( la risulta della pulitura di boschi)
Qualche problema di accesso per i camion e quasi certamente di sicurezza dei bambini e ragazzi da risolvere chissà come
Un aumento e non una diminuizione della CO2 per i cieli di Gavardo (sarebbe diminuzione solo se sostituisse impianti a gasolio o metano di potenza equivalente funzionanti 24 ore su 24 365 gg/anno, che però non è il caso nostro)
Emissioni di fumi e produzione di microceneri (che possono essere abbattuti solo con filtri costosi non solo da installare ma anche da mantenere) dovuti alla tecnologia (combustione e non pirolisi come in delibera comunale)
Un po’ di rumore in più per chi abita in quella zona.

Ma la biomassa? dov’è? 

In teoria tutti i boschi della Val Sabbia bastano (fidiamoci del relatore che l’ha detto lo scorso Lunedì) per 7 impianti simili.
Peccato, come dice il relatore, che molte zone montagnose non sono facilmente accessibili, che i boschi servono anche per produrre legna da ardere e legname da costruzione  e che la filiera del cippato, si è detto, ci vorranno  anni per costruirla
Peccato che il cippato della Val Sabbia rischia, perciò, di non essere immediatamente disponibile e forse di essere troppo costoso e che il cippato estero prodotto in campi pianeggianti appositamente coltivati è sicuramente molto più economico
Peccato che davanti ai costi, sappiamo, si sceglie sempre il prezzo più basso.
Peccato anche che si tratti proprio di un impianto che incenerisce, e non di tecnologia a pirolisi e che in caso di necessità può bruciare anche altro, es. gomme….
Peccato che chi lo gestirà è la ditta che vincerà la gara e che, questa, vorrà sicuramente fare efficienza sul costo della biomassa
Peccato insomma che, per quanto piccolo sia, è sempre troppo grande, mal posizionato, comunque inquinante e che la filiera corta sia tutta da costruire

 Ma allora perché si fa e perché in centro al paese?

In centro, necessariamente, perché deve riscaldare gli edifici pubblici (scuole, palestra, casa di riposo). Si fa perché la cosa interessante è che oltre a scaldare produce energia Elettrica, e questo, sì, è molto interessante, perché l’energia elettrica prodotta rende qualche centinaio di migliaia di euro all’anno, che a dir il vero pur servirebbero. Evidentemente, per l’amministrazione uscente, il ritorno economico ( che a conti fatti si riduce della metà) è prioritario e giustifica l’intervento.

Ma, se davvero fossimo interessati a ridurre la Co2 (il fondo Kyoto promuove proprio questo..), non basterebbe promuovere interventi di risparmio energetico o finanziare la sostituzione d’impianti inefficienti? Quanti impianti domestici si potrebbero sostituire con quel finanziamento?

Certo i ritorni in denaro sarebbero minori, ma sicuramente avremmo minor CO2 e minor inquinamento, maggior benessere per i cittadini di Gavardo, maggior opportunità di lavoro locale, magari maggior salute.  Tutto questo è meno interessante?

Lui, il sindaco uscente, la chiama propaganda. Per noi è attenzione al cittadino e ai suoi bisogni prima di tutto.

3 thoughts on “LA CHIAMA PROPAGANDA….

  1. emeri pasolini

    purtroppo il dopo elezioni a Gavardo non fa sperare nella rinuncia del sindaco alla costruzione dell’impianto di biomassa.. vi invito a leggere un estratto di una pubblicazione anzi di studi condotti nell’ambito dell’attività di ricerca dell’Istituto Nazionale Ricerca sul cancro di Genova
    “è stato evidenziato come, in due paesi appenninici dove l’uso della legna da ardere nelle stufe è diffuso, le concentrazioni di benzo(a)pirene nelle abitazioni che utilizzavano legna era tendenzialmente maggiore di quelle trovate in case che usavano il metano o il GPL come combustibile. Analoghi risultati sono stati ottenuti in abitazioni russe riscaldate a legna. E il benzo(a)pirene e altri idrocarburi policiclici aromatici sono composti cancerogeni che notoriamente si producono durante le combustioni di biomasse.
    Misure condotte in trenta abitazioni austriache riscaldate al legna hanno riscontrato anche la presenza di diossine nei fumi emessi.
    Tutti questi studi, effettuati su impianti di riscaldamento a legna ad uso domestico, evidenziano un problema generale delle biomasse: la loro combustione produce, inevitabilmente, numerosi composti tossici e grandi quantità di polveri fini ed ultrafini.
    La combustione di legna e altre biomasse solide in impianti industriali ad alta efficienza termica e con adeguati trattamenti dei fumi riduce queste emissioni, ma non le annulla.”
    Se pertanto si pensa ad un impianto che funziona 24 ore al giorno x 365 giorni all’anno.. ognuno tragga le proprie considerazioni – sarà l’aria che respireremo nei prossimi 20 anni…

  2. Pubblisher

    Una cosa la possiamo fare tutti. Facciamo informazione, parliamone con le persone, perchè non può essere che i Gavardesi abbiano nel cassetto sogni come una centrale a biomassa o un parcheggio sotterraneo in piazza de Medici….

    La natura, dice Tamino, usa l’energia per trasformare la materia e la materia non si distrugge, ma si trasforma secondo un modello circolare. Con gli impianti a biomassa invece bruciamo materia per produrre energia e questo è un modello lineare ….che non ha prospettiva….
    Il terreno, inoltre, dovrebbe essere coltivato per fini alimentari e non sprecato per produrre materia da bruciare ( mais, ma anche cippato) ….

  3. giorgio bertelli

    incredibile, l’ignoranza è ancora la padrona del mondo. il sole ci mette a disposizione ogni giorno non il doppio o il triplo , e neanche dieci volte , ma 86.000 volte l’energia che consuma il mondo sottoforma di energia termica. non si può più tacere su queste proposte. se si scava abbastanza a fondo affiorano di sicuro le vere motivazioni, come sempre ,solo economiche.avete visto tutti la nuova ciminiera a molinetto? facciamoci gli auguri e tocchiamoci i c……i , ne avremo bisogno.

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