Osservazione alla 1ª variante generale del PGT vigente

imagePubblichiamo integralmente l’osservazione presentata da Gavardo in Movimento al PGT vigente in merito al consumo del suolo:

Osservazione  sul contenimento del consumo di suolo.

Le condizioni e le prospettive economiche, politiche, sociali di oggi sono cambiate rispetto a quelle del periodo in cui è stato redatto il PGT vigente.

Il perdurare della crisi economica pone con vigore la necessità di pensare nuovi percorsi di fuoriuscita dalla crisi nella direzione di un nuovo modello di sviluppo, più attento alle questioni sociali, ambientali ed ecologiche che a quelle meramente economiche.

Anche a diversi livelli istituzionali, in questi ultimi anni è emersa con forza una maggiore consapevolezza della necessità di salvaguardare la “naturalità” del suolo:

  •  a livello europeo , con l’approvazione del Settimo programma di Azione Ambientale del 2013;
  • a livello nazionale, dove sono depositate in parlamento e aspettano di essere discusse, 8 proposte di legge sul consumo del suolo;
  • a livello regionale dove  è in discussione  una proposta di legge in tal senso.

Vale la pena ricordare la presa di posizione del maggiore sindacato degli edili, la Fillea-CGIL, che ha fatto propria l’opzione di consumo zero del suolo.

La variante al PGT poteva/può essere l’occasione  per un reale cambiamento di rotta nella direzione (del consumo zero ) di una forte contenimento del consumo del suolo.

Il consumo del suolo a Gavardo, raffrontato con le situazioni a livello superiore, risulta essere elevato, come è evidenziato nella tabella a seguire, e lo è ancora di più se si considera che più della metà del territorio di Gavardo (il 54%) è boschivo.

 

Consumo suolo Gavardo (superficie totale circa 29,5 Kmq)

anno Superficie urbanizzata (mq) Consumo suolo %
DUSAF 2009 3.319.323 11,1 %
PGT 2010 4.298.980 14,6 %
PGT 2010 previsioni finali 4.749.971 16,1 %

 

La stima del consumo del suolo a livello europeo si attesta sul 4,6 %, a livello nazionale è del 7,3%,  in Lombardia supera il 10% (dati ISPRA, 2012).

 

Purtroppo negli obiettivi della variante non si fa riferimento esplicito alla riduzione/contenimento del consumo di suolo.

E’ comunque prevista una riduzione del consumo di suolo, ma pare più  il frutto del semplice accoglimento della richiesta da parte di privati di cambiare la destinazione delle proprie aree da edificabili a verde privato, che il risultato di una politica attiva di riduzione del consumo del suolo.

In totale circa 7000 mq, a fronte di un consumo di suolo complessivo previsto nella variante di 450.000 mq.

Siamo ancora lontani da una vera politica di contenimento del consumo del suolo.

Inoltre gli ambiti sui quali dovranno “atterrare” i volumi previsti nel Borsino immobiliare sono aree in gran parte inedificate (greenfields) con il rischio di una “dispersione” di nuove abitazioni su una vasta area del territorio e conseguente elevato consumo di suolo e alti costi di manutenzione per il comune stesso.

Si chiede quindi:

  • una rigorosa revisione della nuova edificabilità prevista negli ambiti di trasformazione, sulla base di una più realistica valutazione dell’ effettivo fabbisogno abitativo.
  • scorporare tra le aree destinate ad accogliere la volumetria del Borsino immobiliare tutte quelle aree che di fatto sono inedificate e/o in zone di espansione dell’abitato esistente.
  • ridurre  gli indici edificatori delle diverse tipologie di aree nell’ottica di non consumare suolo inedificato da un lato e di spingere il mercato verso il completamento delle aree già edificate, non sature o il recupero/ristrutturazione di quelle dismesse, dall’altro.
  • Promuovere ed incentivare  il recupero dell’edificato storico esistente,  gli interventi di risanamento conservativo, la manutenzione straordinaria nonché la ristrutturazione, in modo da rendere più conveniente la trsformazione del suolo antropizzato rispetto al consumo di nuovo suolo naturale.