Piano al Diritto allo studio: quante perplessità!

Piano diritto allo studioNessuna novità, una riduzione degli stanziamenti di 25.000€ e tante domande senza risposta.
Ecco, in sintesi, il nuovo piano al diritto allo studio discusso nel consiglio comunale del 31 ottobre.

E’ corretto e plausibile che il finanziamento alle scuole venga stabilito in base ai costi di gestione della scuola?

Non sarebbe più opportuno calcolarlo sulla base degli iscritti e di altri parametri che attestino la maggior esigenza di spesa? E poi, quali sono i controlli per verificare che le somme erogate a vario titolo siano effettivamente utilizzate per le finalità per cui sono state concesse?

Come mai la scuola Don Bosco, che pur rientra nel protocollo d’intesa delle scuole dell’infanzia, si tira fuori dall’uniformare la gestione contabile? Come mai fornisce dati arrotondati? Non sarebbe necessario richiedere dati più precisi, magari certificati?

Il servizio di refezione scolastica a Sopraponte passa da 9.500€ a 12.000€/anno , mentre resta costante (60.000€) per Gavardo. Come mai? Hanno uniformato la spesa per bambino o a Sopraponte si può spendere di più ?

Infine, tornando al finanziamento, alla Don Bosco è concesso il 13% delle spese di gestione, alle altre scuole il 15%. Ci siamo chiesti se era un errore, ma visto che in Consiglio Comunale ci hanno risposto che è una precisa scelta, allora ci chiediamo se è un modo per riequilibrare quanto già troppo squilibrato o per confondere l’opinione pubblica.

Il protocollo di intesa tra le scuole dell’infanzia dovrebbe mirare a uniformare le attività didattiche e formative e a uniformare la gestione contabile e amministrativa; non ci sembra che questo obiettivo possa essere raggiunto se le scuole possono comportarsi differentemente con il consenso più o meno esplicito dell’amministrazione. Soprattutto se la politica dall’amministrazione esercitata è quella di erogare finanziamenti ad occhi semichiusi, con modalità di cui ad oggi non abbiamo capito la ragione.

2 thoughts on “Piano al Diritto allo studio: quante perplessità!

  1. CLaudia

    Buongiorno Mauro,
    innanzitutto benvenuto sul nostro sito e grazie per aver contribuito alla discussione: ci fa piacere conoscere i punti di vista di tutti gli abitanti di Gavardo, siamo infatti convinti che è dallo scambio di opinioni e dalla partecipazione che si creino le basi per nuove idee.
    Detto questo, mi preme darle alcune delucidazioni e chiarirle il punto della situazione. L’articolo non parla delle scelte dei singoli,(non si è mai messo in discussione il diritto legittimo di ciascun genitore di iscrivere il proprio figlio ad una scuola piuttosto che ad un’ altra), ma parla dei contributi che il Comune decide di versare, attraverso il Piano del Diritto allo Studio, alle stesse scuole.
    L’articolo parla della gestione dei soldi pubblici (gli stessi che lei, tutti noi e gli immigrati versiamo allo Stato e al Comune) e che, in quanto tali, dovrebbero essere distribuiti sulla base di criteri definiti, quanto più condivisi: la nostra opinione è che attualmente i suoi e i nostri soldi non siano ben distribuiti alle scuole del territorio e, nel caso volesse approfondire le nostre motivazioni, la invito a rileggere l’articolo qui sopra e l’articolo del giornalino “Parole in Movimento” dove trova più di una motivazione a sostegno della nostra posizione.
    La invito inoltre a pensare che a Gavardo i bambini stranieri dagli 0 ai 4 anni, sono il 27 % del totale dei bambini (circa 1 bambino su 3), e quelli nella fascia 5-9 anni rappresentano circa il 20% sul totale, ovvero 1 bambino su 5. Non si tratta di voler sempre parlare di integrazione per buonismo, si tratta di affrontare la realtà: la nostra società sta cambiando che ci piaccia o no e prima ce ne accorgeremo, meglio sarà (e in questo senso, e solo in questo credo, la storia degli USA ce lo dimostra).
    E per riprendere il tema della sicurezza e della delinquenza, in particolare i furti, concludo facendole notare che in genere sono perpretati da bande esterne che periodicamente spazzolano le zone della provincia. Poco hanno a che fare con gli immigrati residenti. Mentre un’istruzione adeguata e un convivere civile può invece prevenire una gioventù locale disadattata e non integrata. Lavoriamo non solo per l’oggi, ma anche per il domani.
    Grazie nuovamente
    Claudia
    UDL Istruzione GIM

  2. Mauro

    Invece di criticare l amministrazione nel piano studio si potrebbe cercare di capire perché i genitori mandano i propri figli in scuole ed asili privati.fare volantini per chiedere sempre integrazione dopo un po risulta antipatico mentre si dovrebbe capire che i cittadini sono stanchi di pagare per i poveri immigrati che non pagano le rette Dell asilo ed i buoni pasto.basta con questo buonismo che alla fine penalizza sempre e comunque chi paga e chi ha sempre pagato le tasse. Occupatevi piuttosto di aumento della sicurezza e dei furti che aicittadini preme più di continuare ad aiutare chi viene in Italia illegalmente e non paga le tasse.

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