Acqua, un bene comune a rischio di privatizzazione

acqua_bene_comune_03Oggi, 09 ottobre 2015 è prevista una riunione della Conferenza dei Sindaci, organismo dell’E.G.A.T.O. (Ente di Governo dell’Ambito Territoriale Ottimale (ex A.A.T.O.). La Conferenza dovrà esprimersi, con potere di voto obbligatorio e vincolante, sulla proposta  presentata dall’E.G.A.T.O. e ufficializzata solo pochi giorni fa (!!!).

Successivamente, il 19 ottobre 2015, il Consiglio Provinciale di Brescia dovrà discutere e approvare in via definitiva la  proposta relativa alla scelta delle modalità di gestione del servizio idrico integrato per l’intero territorio provinciale (come previsto nel decreto legge “Sblocca Italia” che obbliga ad assegnare, entro il 30 settembre 2015, la gestione della risorsa “acqua” ad un unico soggetto gestore per l’intero ambito provinciale)

La proposta dell’E.G.A.T.O. consiste:

  • nella creazione di una società interamente pubblica mediante la fusione degli operatori pubblici attualmente esistenti e nell’affidamento diretto trentennale del servizio idrico alla medesima società;
  •  nell’individuazione successiva di un socio privato, tramite gara ad evidenza pubblica, che entro il 31/12/2018, entrerà nella società, al quale sarà ceduta una quota non inferiore al 40% (!!!)  della società di gestione.

La ricerca di un socio privato è giustificata dalla necessità di “acquisire la professionalità di un socio privato operativo nonché l’apporto di capitale privato utile per finanziare gli investimenti della società”

Secondo il Rapporto sullo sviluppo umano diffuso nel dicembre 2006 dall’U.N.D.P. (il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo), nessuno fra i programmi di privatizzazione realizzati in tutto il mondo ha raggiunto i risultati attesi: mal riposta è quindi la convinzione che il settore privato sia in grado di conciliare l’equità e l’efficienza necessarie per garantire a tutti il diritto all’acqua.

Va ricordato, inoltre, che il referendum sull’acqua del giugno 2011 ha sancito la volontà sostanziale dei cittadini italiani, con il 95,80 per cento di SI, a voler mantenere pubblico il servizio idrico.

Proprio per questi motivi, il Comitato Provinciale dei Movimenti per l’Acqua Pubblica propone ai propri amministratori locali, una scelta diversa: la creazione di un’Azienda Speciale Consortile di diritto pubblico, senza fini di lucro, posseduta e controllata in forma paritaria da tutti i Comuni del territorio provinciale bresciano, (alla cui direzione prendano parte pure rappresentanti degli utenti e dei lavoratori in essa impiegati) ed alla quale l’Ente di Governo dell’Ambito affidi direttamente la gestione unitaria del S.I.I. Servizio Idrico Integrato per l’intero ambito provinciale.

Su questa tema, insieme a Gavardo Rinasce, abbiamo inviato all’Amministrazione Comunale l’interrogazione predisposta dal Comitato Provinciale dei Movimenti per l’Acqua Pubblica per invitare tutti i Consiglieri ad agire nel rispetto della volontà del popolo italiano espressosi col referendum del 2011.