Emergenza profughi: verità nascoste

 

Un’ondata migratoria di proporzioni epocali sta interessando l’Europa, soprattutto in questi ultimi mesi: è una situazione con significative ricadute anche sull’Italia e su Gavardo.

Su queste tematiche sono state dette molte cose e si sono fatte molte strumentalizzazioni.

Vogliamo provare a fare un po’ di chiarezza. Pubblichiamo pertanto questo nostro primo contributo, ricordando che sulla situazione dei  profughi a Gavardo abbiamo anche presentato una interpellanza che sarà discussa in consiglio Comunale venerdì prossimo 2 ottobre  Interpellanze Rifugiati.

 

Tunisian migrants wait for the arrival of boats at Lampedusa on March 27, 2011. Hundreds of Tunisians have been moved to a tent camp set up in southern Italy that could house up to 3,300 people, local officials said, as anger against the migrants rose among locals. AFP PHOTO / ALBERTO PIZZOLI (Photo credit should read ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)

Le notizie arrivano veloci, gli sbarchi continuano, si incendiano le polemiche e ora non si tratta più solo di una “faccenda” da televisione. L’emergenza profughi ci riguarda: ha toccato Gavardo e i suoi abitanti, è presente a Brescia e ben sappiamo quali tristi conseguenze abbia portato a Collio.

Diventa quindi sempre più importante informarsi, fare chiarezza, districarsi tra le molteplici contrastanti notizie che ci arrivano.

I profughi ci costano 40 euro al giorno? I profughi sono clandestini? Lavorano o ci rubano il lavoro? Chi se ne occupa? I servizi sociali? Cosa vogliono? Che dovere ha la comunità verso di loro?

Queste, tra le mille altre, sono le domande che affiorano alla mente di noi cittadini. Molte e diverse sono le risposte che arrivano da politici, giornalisti, rappresentanti del terzo settore. Qual è la verità?

Innanzitutto è bene ricordare cosa sia l’istituto dell’asilo politico: è un diritto, garantito già da tempi immemori, sancito dalle Convenzioni internazionali, riconosciuto dalla Costituzione Italiana (art 10 comma 3) e più in generale dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo. Ha diritto di richiedere asilo politico e di vedere esaminata la propria pratica lo straniero che sia già stato vittima o tema di essere vittima di persecuzione a motivo della sua discendenza, religione, nazionalità, opinione politica e più in generale colui che si veda limitato nell’esercizio delle proprie libertà democratiche a causa di guerre o cause di forza maggiore. Da ciò si deduce che gli Stati non si possono sottrarre al dovere di fornire asilo politico a chi ne ha diritto.

Il richiedente asilo è quindi una figura diversa dal clandestino, almeno fino al momento in cui lo Stato non dichiari l’assenza di quelle caratteristiche necessarie ad ottenere lo status di rifugiato.

L’ondata migratoria di questi giorni e il mare di rifugiati che giungono dalle zone di guerre che impazzano nel Mediterraneo ha conseguenze anche sul nostro territorio: una volta sbarcati nelle zone meridionali, i rifugiati vengono destinati a diverse prefetture, tra cui quella di Brescia. Data la massiccia presenza di richiedenti asilo, la prefettura di Brescia ha strutturato un progetto di micro-accoglienza diffusa: non volendo creare concentrazioni di richiedenti nel capoluogo, si è chiesta la collaborazione dei diversi Comuni a farsi carico, ciascuno per le proprie capacità di accoglienza, di un numero limitato di profughi. Ecco perché a Gavardo sono arrivati i primi 4 rifugiati.

E quei famosi 40 euro giornalieri? Chiariamo subito che i richiedenti asilo NON ricevono 40 euro al giorno!

Ogni prefettura emana un bando di gara per la gestione del servizio di accoglienza e assistenza dei cittadini stranieri richiedenti asilo; gli operatori del terzo settore, cooperative e ultimamente anche privati possono parteciparvi e vedersi affidato un numero variabile di profughi, ricevendo in cambio una cifra variabile dai 35 ai 40 euro per ogni rifugiato in capo a loro.

Questi gestori devono garantire non solo vitto e alloggio, ma anche preoccuparsi dell’assistenza medica, psicologica, dell’insegnamento della lingua italiana e della “formazione” di questi nuovi potenziali cittadini europei. Ad ogni rifugiato va il cosiddetto pocket-money, variabile dai 2 ai 2.5 euro al giorno, ben distanti dai 40 millantati da ben note forze politiche.

Proprio a causa dell’apertura dei bandi a privati (gestori di hotel, possessori di stabili, etc..) a Gavardo sono arrivati le ulteriori 16 persone, in capo ora a un privato cittadino. I soldi vengono erogati dal fondo ordinario per l’immigrazione e l’asilo del Ministero dell’Interno che comunque beneficia di contributi europei per la gestione die rifugiati.

Molte altre sono le verità nascoste, o meglio, tenute nascoste dietro questa vicenda. Gavardo in movimento vuole tenersi informata per informare e presto organizzerà una serata a riguardo.

Perché nessuno di noi nega che questa sia una situazione delicata, confusa e molto complessa. Nessuno di noi vuole la rovina dell’Italia, ma tutti noi vogliamo un confronto basato su verità, non su chiacchiere e bugie, una discussione in cui non si fomentino, né strumentalizzino le paure della gente, ma si guardi con coraggio al presente.

http://www.internazionale.it/notizie/2014/11/15/quanti-soldi-ricevono-davvero-i-rifugiati