Il 2015 è stato un anno difficile, drammatico: cominciato con l’assalto jihadista a «Charlie Hebdo», si conclude con altri attacchi terroristici dell’Isis, di nuovo a Parigi. Eventi drammatici che ci hanno scosso, perché sono successi vicino a noi e ci hanno fatto sentire più vulnerabili. Purtroppo però, in tutto il mondo, soprattutto in Africa e Medio Oriente, le guerre e il terrorismo hanno imperversato per tutto l’anno, causando migliaia di vittime, nella maggior parte musulmane, anche se spesso preferiamo non ricordarlo.
Siamo di fronte a tutti questi morti, al rischio di una terza guerra mondiale (forse già scoppiata?), a un esodo epocale – da paesi tormentati da guerre, povertà, sfruttamento – verso l’occidente opulento; quello stesso occidente che fornisce le armi a tutti i contendenti in tutte le parti del mondo («pecunia non olet»: i soldi non hanno odore, dicevano i latini), che compra il petrolio dall’Isis, che sfrutta, con la connivenza dei governanti locali, le ricchezze naturali e le risorse del sottosuolo dei paesi del cosiddetto “terzo mondo”. Ecco, di fronte a tutto questo, le vicende del nostro Comune sembrano miserie, appaiono talmente sproporzionate che viene quasi la tentazione di non occuparsene, di non parlarne.
Ma sarebbe un errore. È importante prendersi cura delle questioni locali, della quotidianità, dei problemi, piccoli o grandi, della comunità in cui viviamo, perché può contribuire a modificare la cultura dominante dell’individualismo libertario verso una cultura della solidarietà e del bene comune.
Questo è l’impegno di Gavardo in movimento. È ciò che abbiamo cercato di fare, con le nostre poche risorse, nell’anno appena trascorso. Ne diamo conto in queste pagine, ricordando le battaglie che abbiamo portato avanti in Consiglio comunale, soprattutto con numerose interpellanze e mozioni, ma anche le iniziative che abbiamo realizzato a Gavardo su temi di più ampio respiro, come i rifiuti o il lavoro.
Purtroppo la giunta e il sindaco interpretano il modo di amministrare in maniera molto verticistica (anche a Gavardo un uomo solo al comando), senza reale spazio al confronto e al dibattito, se non quello imposto dalle leggi, senza una reale volontà di ricercare e di costruire insieme, maggioranza e minoranza, pur nella ovvia diversità dei ruoli, il bene della nostra comunità. Quando si arriva a governare con querele e denunce, o con ripicche per commenti sgraditi sui social network, significa che la politica è caduta davvero in basso! Ma noi di Gavardo in movimento siamo convinti che sia possibile fare politica in modo diverso, che si possa amministrare in una maniera differente, più partecipata, condivisa e trasparente. Dimostrarlo sarà il nostro impegno anche nei prossimi anni.
Silvio Lauro
capogruppo di Gavardo in movimento