Parole in movimento 2015 – Democrazia, forse.

Trasparenza

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Strano concetto di democrazia rappresentativa quello dell’amministrazione comunale gavardese: la giunta decide e il Consiglio ratifica, alla faccia delle funzioni di «indirizzo» e «controllo» assegnate per legge al “parlamento” locale. È un concetto pericoloso (di moda in Italia): governare non significa, banalmente, comandare. La discriminante è, appunto, la democrazia. Quando è rappresentativa, vuole sia che la maggioranza degli eletti governi, sia che gli stessi eletti, tutti, rappresentino gli elettori. Questo, a Gavardo, avviene?

Come detto, spesso il Consiglio comunale si riduce a ratificare decisioni prese altrove. I consiglieri di maggioranza si limitano, praticamente, ad alzare la mano al momento delle votazioni, senza mai obiettare nulla a sindaco e assessori (sfacciatamente decisionisti). Quelli di opposizione devono usare interpellanze e interrogazioni per sapere cosa la giunta decida e perché. Le risposte, oltretutto, sono spesso incomplete, se non reticenti. Eppure, le minoranze a Gavardo rappresentano, unite, più della metà dei votanti. Ma non hanno voce in capitolo, per esempio, su questioni come il sociale o l’istruzione, i cui piani programmatici, da quest’anno, non sono più oggetto di dibattito in Consiglio: li approva la giunta e questo basta. Legalmente, forse, nulla da dire; ma politicamente ed eticamente? Fino allo scorso anno, qualunque amministrazione, benché non obbligata, ha sempre fatto votare i piani all’assemblea.

Abbiamo chiesto spiegazioni al sindaco (in Consiglio comunale). Lui ha sbandierato la correttezza legale; poi ha detto che, visti i commenti che circolano sui social network, teme che il confronto in aula non sarebbe costruttivo. Noi, invece, temiamo che questa sia una risposta assurda, strumentale e molto grave. Se questo fosse un valido criterio, Camera e Senato avrebbero dovuto chiudere da un pezzo. Il che magari piacerebbe pure a molti, ma non a noi, che ancora consideriamo preziosi la democrazia e i suoi organi. Continueremo a difenderli, a partire dal nostro Consiglio comunale.