Parole in movimento, il giornalino di Gim in questi giorni in distribuzione in tutte le case di Gavardo: Verso le elezioni!
L’8 e il 9 giugno vota Insieme per Gavardo e sostieni i nostri candidati: scrivi Grumi e Micheli o Grumi e Bettinzoli
Parole in movimento, il giornalino di Gim in questi giorni in distribuzione in tutte le case di Gavardo: Verso le elezioni!
L’8 e il 9 giugno vota Insieme per Gavardo e sostieni i nostri candidati: scrivi Grumi e Micheli o Grumi e Bettinzoli
Già numerose le esperienze in atto a Gavardo di patti di collaborazione, ma quante altre potrebbero nascerne ancora?
Se ne parla GIOVEDI’ 10 NOVEMBRE 2022 ORE 20,30 a Gavardo, sala civica C. Zane via G. Quarena 8.
Sarà presente il Presidente di Labsus.
Tutta la cittadinanza è invitata a questa importante occasione!
Gavardo in movimento segue con preoccupazione quanto sta accadendo oggi in Ucraina.
Riportiamo il testo dell’articolo 11 della Costituzione Italiana, pienamente convinti che sia in questi frangenti che le nostre istituzioni debbano dimostrare la propria fedeltà e ispirarsi al principio espresso in questo articolo.
Articolo 11
“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”
Di seguito potete trovare l’appello integrale da leggere.
PS. Nei giorni a venire pubblicheremo altri documenti di approfondimento sul tema.
Gavardo in movimento organizza due serate di approfondimento su tematiche che hanno uno sguardo sovracomunale e che coinvolgono tutti noi.
8 SETTEMBRE ORE 20,30. Le sbarre e la Costituzione: il carcere, la pena e il reinserimento
15 SETTEMBRE ORE 20,30. Eroi fragili: i giovani e il Covid, fatiche e nuove risorse
Riprendiamo dopo diversi mesi il discorso sull’acqua come bene comune per fare il punto della situazione, stimolati anche da alcune prese di posizione pubblicate recentemente sulla stampa.
Ricordiamo che i cittadini italiani sono ancora in attesa che il parlamento e il governo diano seguito alla volontà espressa dal popolo italiano in modo chiaro e inequivocabile con il referendum sull’acqua del 2011 (2011? non è un refuso è proprio 2011, cioè 9 anni fa!): la maggioranza assoluta (quasi 26 milioni) di cittadini italiani dissero due grandi SI’ sull’acqua, abrogando l’obbligo di privatizzare le municipalizzate e l’inserimento in tariffa della “remunerazione del capitale investito”.
I cittadini si sono espressi a chiare lettere per una gestione pubblica e trasparente dell’acqua, lontana da ogni logica di mercato. Stiamo ancora aspettando che questo si avveri. In parlamento giace una legge di iniziativa popolare (la cui prima formulazione risale al 2007!) che aspetta ancora di essere discussa in parlamento.
A livello mondiale, è da tempo che molte grandi lobby economiche finanziarie hanno messo gli occhi sull’acqua: un bene essenziale per la vita (non si vive senza acqua) e nello stesso tempo limitato, due ottime caratteristiche “economiche” che garantiscono un’enorme possibilità di guadagno. È recente la notizia che un gruppo finanziario in California, leader mondiale dei contratti derivati, entro fine anno quoterà un “future” sul prezzo dell’acqua: (la scarsità dell’acqua diventerà così una commodity, cioè una merce su cui scommettere in borsa) e il suo prezzo sarà soggetto a speculazioni finanziarie come già avviene per i beni agricoli quali il grano. Chi ne vuol sapere di più legga l’articolo di Marco Bersani “Acqua: l’ultima frontiera della speculazione finanziaria”.
A livello provinciale, dopo il referendum del 18 novembre 2018 che chiedeva espressamente di mantenere pubblica la gestione del servizio idrico integrato, tutto è fermo (vi ha partecipato un quarto dei cittadini aventi diritto -non poco se si pensa che i principali partiti hanno lo hanno volutamente boicottato – che si è espresso per quasi la totalità per il SI). La società Acque Bresciane è ancora pubblica, ma in ogni momento potrebbe riprendere l’iter inizialmente previsto di far entrare un socio privato (A2A?) che poi gestirà di fatto il servizio.
A livello locale (Gavardo) sarebbe interessante sapere se il gestore del servizio abbia posto rimedio alle perdite particolarmente elevate (percentuale attorno al 40%) delle reti idriche del nostro acquedotto, motivo per il quali siamo incorsi in infrazione europea, assieme ad una cinquantina di altri paesi bresciani.
E’ Alex Zanotelli, sempre in prima linea sulla battaglia per l’acqua pubblica, che a metà novembre pubblica un appello e richiama alla loro responsabilità le forze politiche, in particolare il M5S e il PD. “È assurdo che la più̀ importante risorsa del Pianeta divenga negoziabile nel momento in cui la sua disponibilità̀ è messa sempre più̀ a rischio dai cambiamenti climatici. Cosa ci potrebbe essere di più̀ catastrofico che giocare in borsa sull’acqua, in un momento in cui già̀ scarseggia per miliardi di persone? Si stima che oggi quattro miliardi di persone (due terzi dell’umanità̀) devono affrontare scarsità̀ dell’acqua, per almeno un mese all’anno.”
“…È mai possibile allora che i partiti al governo siano pronti a investire miliardi e miliardi in Grandi Opere, come la Lione-Torino o il Ponte di Messina e non in un bene così fondamentale come l’acqua? Perché́ non investire nella ri-pubblicizzazione dell’acqua? Perché́ non investire nei 300mila km di rete idrica che perdono almeno il 50% dell’oro blu?”
Gli fa eco qualche giorno dopo Emilio Molinari, tra i fondatori del movimento per l’acqua con una lettera aperta a Roberto Fico, e lo incalza sia come presidente della Camera dei Deputati “che ha il dovere di richiamare tutti i partiti al rispetto della volontà popolare” che come “ … leader di un movimento che ha fatto della democrazia diretta e dei referendum la bandiera di una nuova sovranità popolare”.
Roberto Fico risponde a breve giro di posta e non si tira indietro: “… Ho affermato più̀ volte che lego questa legislatura all’approvazione di una legge sull’acqua pubblica. Una legge su cui la politica, il Parlamento, sono gravemente in ritardo.” Ripercorre i faticosi passi in avanti fatti in questa legislatura, ma ammette che “… Manca però il grande passo, appunto la riforma del servizio idrico integrato. E su questa inerzia dobbiamo essere severi”, impegnandosi in prima persona (” farò di tutto”) per raggiungere l’obiettivo in occasione del “decimo anniversario del referendum sull’acqua pubblica”.
Nel frattempo può essere utile rinfrescarci la mente suiproblemi che l’attuale gestione del servizio idrico, da parte delle multi utility dell’acqua, ha evidenziato in questi anni. A questo proposito è bene andare a rileggersi un interessante inchiesta della rivista AltreEconomia di marzo 2019 “Il referendum tradito: otto anni dopo, l’acqua è ancora una fonte di profitto. Ecco perché”, che approfondisce questi aspetti.
Uno di questi è il metodo tariffario. Vediamo cos’è e le conseguenze che ne derivano.
Come viene stabilita la tariffa? La procedura è questa: ARERA, l’Autorità di Regolazione per l’Energia Reti e l’Ambiente predispone lo schema tariffario; gli Ato, Ambiti Territoriali Ottimali (in genere corrispondenti alle provincie)predispongono il piano economico finanziario per tutta la durata della concessione (Pef); i gestori del sevizio idrico applicano e riscuotono le tariffe.
La tariffa per legge dovrebbe coprire i costi di gestione e di investimento secondo il principio del “full cost recovery”, cioè il servizio viene pagato dai cittadini, come già succede per il servizio di raccolta dei rifiuti.
In realtà, così com’è stato congegnato da ARERA, nella tariffa compaiono anche costi esterni al servizio: gli “oneri finanziari” (un modo non troppo nascosto di reintrodurre la remunerazione del capitale investito, bocciata dal referendum), i “costi di morosità” e “il conguaglio” (anch’essi costi “impropri”, come spiegato nell’articolo).
Analizzando i bilanci di tre importati società che gestiscono il servizio idrico integrato in ampie zone dell’Italia SMAT (Torino), A2A (Brescia) e ACEA (Roma), si arriva “a 1,2 miliardi di euro di ‘costi eccedenti’ finiti in tariffa per gli anni che vanno dal 2014 al 2017”, intascati da queste tre società e impropriamente pagati dai cittadini. Si comprende, così, come con questo metodo le tariffe siano costantemente aumentate (del 90% in 10 anni!). In sostanza, un metodo, quello della tariffa, che fa gli interessi dei gestori, caricando costi fittizi sulle spalle dei cittadini.
Se alziamo lo sguardo a livello mondiale, troviamo un tema di grande attualità, su cui come società umana siamo chiamati a dare risposte: è lo stretto legame tra acqua e cambiamenti climatici, che riprenderemo in un’altra occasione e per il quale rimandiamo, per un primo approfondimento, alla sintesi delrecenteRapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche 2020.
Buona lettura!
Il 20 e 21 settembre i cittadini italiani saranno chiamati ad esprimersi su un referendum costituzionale per approvare la legge che ha previsto il taglio di 345 parlamentari.
Noi siamo contrari a questa riforma.
Perché a fronte di un risparmio davvero irrisorio (1€ a cittadino) riduce la rappresentatività territoriale (e delle minoranze).
Perché non garantisce (anzi!) una maggiore efficienza soprattutto senza una revisione della legge elettorale e dei regolamenti di funzionamento del parlamento.
Perché il problema non è la quantità dei parlamentari ma la “qualità” (oggi davvero un po’ scarsa) e la funzionalità del loro lavoro.
Perché non è con riforme di questo tenore che si recupera la centralità del parlamento.
Pubblichiamo di seguito alcuni documenti che spiegano perché è importante votare NO:
Questo il testo del quesito stampato sulla scheda:
“Approvate il testo della legge costituzionale concernente «Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari», approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 240 del 12 ottobre 2019?”
Vogliamo essere rappresentati MEGLIO non MENO
Il 20 – 21 settembre vota NO al referendum di riforma costituzionale
Dopo il successo di pubblico e l’interesse suscitato in occasione della diretta streaming che Gavardo in Movimento aveva organizzato per ragionare in merito alla tematica 5G siamo a proporre un secondo incontro, sempre in streaming, dal titolo
Gavardo in Movimento vi invita a partecipare al webinar che si terrà Giovedì 9 luglio, ore 21.00, in diretta sulla pagina Facebook e sul sito www.gavardoinmovimento.it
Grazie all’aiuto di tre esperti cercheremo di capire quali sono le cause e le conseguenze del cambiamento climatico.
Al termine degli interventi, sollecitati anche dalle domande che ciascuno di voi potrà inviare tramite la pagina Facebook, discuteremo insieme di quali azioni individuali e politiche sono necessarie per contrastare i cambiamenti climatici.
Interverranno:
Dott.ssa Elisa Palazzi, Ricercatrice CNR e docente di fisica del clima presso l’Università di Torino.
Ing. Giovanni Mori, Ingegnere energetico, portavoce di Fridays for Future Brescia.
Dott. Michel Cardito, medico, co-presidente nazionale del Movimento per la Decrescita Felice.
Appuntamento giovedì 9 luglio alle ore 21:00
In allegato la locandina dell’evento
Venerdì 29 maggio dalle ore 21:00 sulla pagina Facebook di Gavardo in movimento https://www.facebook.com/gavardoinmovimento si terrà una conferenza in streaming aperta a tutti inerente la tecnologia 5G che tanto sta facendo discutere.
Interverranno tre relatori che ci aiuteranno a capire quali sono le opportunità e i rischi di questa nuova tecnologia; affronteremo la questione dal punto vista tecnologico, da quello medico e da quello normativo. Al termine degli interventi sarà possibile interagire con i relatori mandando eventuali domande tramite messaggio direttamente alla pagina Fb di Gavardo in Movimento.
Parteciperanno alla conferenza, in ordine di intervento:
“Il lago di Garda è a rischio, la condotta sublacuale è una bomba ecologica pronta per scoppiare da un momento all’altro, immettere l’acqua depurata nel lago mette a rischio la sua salubrità e non è più tollerabile. Siamo in piena emergenza ecologica, occorre intervenire al più presto, non si può più aspettare. “
Queste le motivazioni via via addotte da chi ha già deciso che il depuratore del Garda va fatto e va fatto “lontano” dal Garda. (prima a Visano, poi a Muscoline, poi a Gavardo – tanto ce n’è già uno in costruzione da 36 mila abitanti-) con i reflui depurati scaricati in un altro bacino imbrifero (il Chiese!).
L’impressione di essere in mano ad apprendisti stregoni è alta.
Continua la letturaMilioni di persone in tutto il mondo scenderanno in piazza per chiedere ai governi una politica climatica più ambiziosa a livello globale, europeo e nazionale. Anche in Italia si terranno diverse iniziative locali organizzate da Fridays For Future.
Abbiamo l’opportunità di chiedere con forza di fare una svolta, di intraprendere con decisione politiche economiche di contrasto al cambiamento climatico, di iniziare una nuova storia, libera dai fossili, rispettosa della madre terra con tutti i suoi meravigliosi ospiti.
Anche Gavardo in movimento sarà presente e invita i cittadini di Gavardo a partecipare, Venerdì 27 settembre, alla iniziativa locale a Brescia indetta dal movimento Fridays For Future BS.
Riportiamo di seguito il discorso integrale di Greta Thunberg al summit ONU per il clima tenutosi il 23 settembre al Palazzo di Vetro di New York.
(da: https://www.focusjunior.it)
Il mio messaggio è che vi terremo d’occhio. È tutto sbagliato. Non dovrei essere qui, dovrei essere a scuola, dall’altro lato dell’Oceano. Eppure venite a chiedere la speranza a noi giovani? Come osate?.
Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia con le vostre parole vuote, e io sono tra i più fortunati. Le persone stanno soffrendo, stanno morendo. Interi ecosistemi stanno collassando. Siamo all’inizio di un’estinzione di massa. E tutto ciò di cui parlate sono soldi e favole di eterna crescita economica? Come osate?
Per oltre 30 anni la scienza è stata chiarissima. Come osate continuare guardare dall’altra parte e venire qui dicendo che state facendo abbastanza quando le politiche e le soluzioni necessarie non si vedono ancora.
Dite di ascoltarci e che capite la nostra fretta. Ma non importa quanto io sia triste o arrabbiata, non voglio crederci. Perché se aveste davvero compreso la situazione e continuaste comunque a sbagliare, allora voi sareste il Male. E io non voglio crederlo.
L’idea comune di dimezzare le emissioni in 10 anni ci offre solo il 50% di possibilità di rimanere sotto ai 1.5°C gradi e il rischio di innescare un’irreversibile catena di eventi che andranno oltre il controllo umano.
Il 50% potrà essere accettabile per voi. Ma quei numeri non includono i punti di non ritorno, la maggior parte dei circoli di reazione, il riscaldamento aggiuntivo nascosto dall’inquinamento atmosferico tossico o aspetti di equità e giustizia climatica.
Dunque il 50% di rischio non è semplicemente accettabile per noi, coloro che dovranno viverne le conseguenze.
Per avere il 67% di probabilità di rimanere sotto all’aumento di temperatura di 1.5°C – che secondo l’IPCC [Intergovernmental Panel on Climate Change, n.d.r] è il miglior scenario possibile – il mondo aveva 420 gigatoni di CO2 da emettere entro il 1 gennaio 2018. Oggi quella stima è stata ridotta a 350 gigatoni.
Come osate fingere che ciò si possa risolvere come al solito con alcune soluzione tecniche? Con gli attuali livelli di emissioni la restante riserva di CO2 sarà interamente perduta nel giro di otto anni e mezzo.
Oggi non ci saranno soluzioni o piani in linea con queste stime, perché questi numeri sono troppo scomodi. E voi non siete ancora abbastanza maturi per dire le cose come stanno.
Ci state deludendo, ma i giovani stanno iniziando a capire il vostro tradimento, gli occhi di tutte le generazioni future sono su di voi, e se sceglierete di fallire non vi perdoneremo mai
Non vi permetteremo di gettare via tutto questo. Proprio qui, proprio ora noi tracciamo la strada. Il mondo si sta svegliando e il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no.
Grazie.