CONSUMO DEL SUOLO E DEL PAESAGGIO

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Estratto da: SE LA TERRA È STANCA
di Massimo Tedeschi.

In natura ci sono presenze che certificano lo stato di salute di un ecosistema. Creature che funzionano da “sentinelle”, e che per il solo fatto di esistere garantiscono la qualità dell’ambiente. Sul  Garda la presenza di stranieri residenti per tutto l’arco dell’anno ha avuto storicamente la stessa funzione. Dai tempi in cui Goethe rimasto incantato di fronte alla terra ” dove fioriscono i limoni”, il Benaco è diventato tappa obbligatoria del Gran Tour  e le sue sponde hanno ospitato una colonia nutrita e solidale di cittadini provenienti d’ala Germania e dall’Austria, avanguardie delle élite mitteleuropee che eleggevano il Garda a residenza permanente.
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Un’ elite, se si vuole che ama gustare la dolcezza delle giornate autunnali sul Garda, le sferzanti giornate invernali, le smaglianti primavere. Scoprire che questa colonia va assottigliandosi attraverso defezioni e ritorni in patria suona come campanello d’allarme. Accertare, come ha fatto il Corriere, che la colonia dei residenti di passaporto tedesco in otto anni è diminuita di un terzo, desta preoccupazione. Tanto più per le motivazioni addotte per questo lento esodo.

Motivazioni che suonano come bocciatura per il sistema Italia ( le pastoie burocratiche, le tasse sulla casa, le inefficienze endemiche) ma anche come richiamo al territorio gardesano e più in generale bresciano ( la cementificazione, il consumo di suolo, gli sfregi al paesaggio) . Chi percorre oggi la provinciale da Desenzano a Salò si trova di fronte uno scempio di quella che fu una delle strade più belle d’Italia, ora ridotta a un’infinità anonima e deprimente di capannoni, rotonde e spazi commerciali.

E se l’ardimentoso residente straniero si avventura oltre, trova persino di peggio: siamo il paese che ( sulla Carta Costituzionale) ” tutela il paesaggio.  Siamo la Nazione che dati Istat alla mano, in quindici  anni  ha cementificato il 17% del suolo agricolo e, secondo il rapporto stilato dal Wwf, dal 1956 al 2001 ha aumentato la superficie urbanizzata del 500%, ritrovandosi con 70mila abitazioni invendute nella sola Lombardia.

La Terra è stanca, e la dissipazione di suolo ha raggiunto livelli insostenibili. Lo slogan di uno stop al consumo di suolo agricolo, avuto dal governo Monti, è rimasto una pia enunciazione.
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“Se durante la guerra c’erano i  campi di sterminio, adesso  siamo allo “sterminio dei campi”  scriveva il poeta Andrea Zanzotto, che aggiungeva “Un bel paesaggio una volta distrutto non torna più“.  I Tedeschi del Garda, con il loro esodo silenzioso, ce lo ricordano ogni giorno.

Pubblicato sul Corriere della Sera del 12 gennaio 2014, inserto Brescia.

3 thoughts on “CONSUMO DEL SUOLO E DEL PAESAGGIO

  1. Paolo

    Sempre sullo stesso Forum non si può non segnalare l’articolo di Roberto Greco di due giorni fa.

    “La Fillea Cgil, il più grande sindacato degli edili, dice stop alla costruzione di nuove case. Può sembrare un paradosso, ma così non è: “Basta con la cementificazione selvaggia. Riqualificare le aree già edificate e i centri storici”.

    http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2014/01/costruzioni-obiettivo-consumo-di-suolo-zero-e-recupero-dei-centri-storici-lo-dice-il-piu-grande-sindacato-degli-edili/

  2. Daniela

    Per chi è interessato alla tematica del consumo di suolo, segnalo il Forum Italiano dei movimenti per la Terra e il Paesaggio (http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/ ) e in particolare la campagna Nazionale “Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori” , una campagna alla quale aderiscono 934 organizzazioni. Nell’ottobre scorso alcuni esponenti della rete promossa dal Forum sono stati auditi a Roma dalle Commissioni congiunte Agricoltura e Ambiente della Camera dei deputati per presentare le proprie osservazioni in merito a due proposte di legge dedicate al contenimento del consumo di suolo agricolo e alla valorizzazione delle aree agricole.
    Ecco il link al comunicato e il documento prodotto: http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2013/10/salviamo-il-paesaggio-in-parlamento/

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