Il bene comune nell’economia solidale

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Non c’è comunità che non abbia un Bene Comune di cui occuparsi  e viceversa non c’è Bene Comune senza una comunità che se ne occupi e ne fruisca. Una frase un po’ scontata, quasi una tautologia.

Ma cosa si intende esattamente per Bene Comune e per Comunità?

Non è insolito, infatti, sentire usare la parola Bene Comune applicata a diversi elementi, talvolta beni materiali, talvolta diritti o addirittura servizi. Tutti abbiamo chiaro che l’Acqua è un Bene Comune, lo sappiamo bene perché abbiamo fatto un referendum….ma quando parliamo di Terra o di Lavoro come Bene Comune le facce diventano perplesse, qualcosa non ci torna e forse occorrerebbe saperne di più.

Innanzitutto la Comunità. Essa non è una comunità qualunque, ma una comunità di cittadini, anzi di persone con un volto che abitano un territorio e ne hanno cura, persone che condividono conoscenze, tempo, che riconoscendo il valore della convivenza civile, intrecciano relazioni che producono valore, ma il cui valore non è monetizzabile.

Arriviamo al concetto di Bene Comune. Come si declina oggi? Non è insolito, come si diceva prima, sentire e leggere differenti definizioni. Solitamente si intende come Bene Comune una risorsa essenziale la cui mancanza può portare a gravi carenze del vivere quotidiano, fino anche a provocare la morte dell’individuo.

Se guardiamo alle esperienze di Economia Solidale l’attenzione è spostata dall’individuo alla comunità, quale sistema di relazioni sociali, fondato sulla cooperazione e reciprocità. La risorsa Bene Comune supera quindi la sua accezione di bene per la sussistenza e diventa espressione del contesto storico, sociale, economico, culturale in cui la comunità vive.

Ecco allora che accanto ai Beni Comuni più immediati da cogliere come tali, in quanto fondamentali per la sussistenza dell’individuo, come, Acqua, Aria, Terra, Calore, “sono da considerarsi Bene Comune i seguenti elementi: “Relazioni”  tra le persone, la Conoscenza, l’Acqua, l Aria, la Terra,  il Paesaggio Ambiente e Territorio,  l’ Accesso alla Terra-Sovranità alimentare, la Biodiversità, l’Energia,  fino a comprendere la salute, il lavoro”[1] .Tutte risorse o diritti, oggi fondamentali,  per la vita che ogni comunità dovrebbe “riprendersi”, in termini di riappropriazione partecipata dei meccanismi che ne determinano l’assenza o la presenza , nell’ottica di diventare sempre più sovrana nell’autodeterminare le proprie sorti.

Questo  non significa che una comunità debba chiudersi, arroccarsi a difesa di interessi locali,  si parla piuttosto di “valorizzazione delle risorse in modo sostenibile cercando di chiudere i flussi ( produzione/ consumo/ smaltimento) e facendo mente locale per resistere alla normalizzazione culturale“[2].

In questa ottica vanno lette le varie forme di sovranità che l’economia solidale promuove: alimentare, energetica, etc. ovvero la possibilità per la comunità che abita un territorio di decidere cosa, come e per chi produrre , cibo, energia, etc

Questa pare oggi la strada che ci può far uscire dalla situazione di crisi in cui ci troviamo, in cui ogni variazione nei mercati finanziari e dei poteri forti, può trascinare dietro di sé la felicità o i diritti fondamentali di popolazioni intere. .

In questa ottica si stanno muovendo comitati e associazioni ( www.creser.it , http://forumbenicomunifvg.wordpress.com ) con proposte di legge affinché le istituzioni si impegnino a promuovere l’attribuzione alle comunità  dei diritti di controllo strategico e gestione operativa dei Beni Comuni.

Ad esempio, dando priorità a soggetti che sviluppano sul territorio prassi di Economia solidale, favorendo l’accesso all’azionariato popolare a sostegno di progetti per la gestione dei beni comuni, incentivando la riduzione dei consumi energetici e la riduzione dei rifiuti, promuovendo e facilitando infine modelli e strumenti per la gestione collettiva dei beni comuni

UDL Ambiente e Territorio

 

[1] dalla scheda sui beni comuni prodotta dal comitato CRESER http://www.creser.it/sites/default/files/documenti/Def.%20scheda_Beni_Comuni.pdf
[2]  dal documento "le 10 colonne dell'economia solidale" approvato dall'assemblea  2011 dei GAS/ DES all'Aquila http://www.creser.it/sites/default/files/documenti/Colonne%20ES%202011_Aquila.pdf