Apertura della legislatura 2014-2019

 

il logo di Gavardo in movimento

Consiglio Comunale di Gavardo

Seduta del 14 Giugno 2014

Intervento di Gavardo in movimento

(consigliere Silvio Lauro)

 

Buonasera a tutti, al signor sindaco, a tutti i consiglieri comunali con cui ci troveremo a lavorare nei prossimi cinque anni per il bene del nostro comune e a tutti i cittadini che così numerosi sono qui presenti stasera. Mi auguro che anche le prossime sedute possano registrare analoga attenzione e partecipazione..

Voglio aprire il mio intervento anzitutto augurandoci reciprocamente buon lavoro; amministrare un comune è un fatto di cui ci si deve sentire tutti orgogliosi, maggioranza e minoranza. E, come rispetto nei confronti di chi ci ha votato, dovremo farlo tutti con la massima serietà, impegno e rispetto appunto per tutti i cittadini gavardesi, quelli qui rappresentati dalla maggioranza,  quelli rappresentati dalle minoranze, e anche quelli qui non direttamente rappresentati (cioè quelli che non hanno votato). ( Certo è una strana legge quella che consente a un gruppo che rappresenta la minoranza della popolazione di avere una così ampia maggioranza in consiglio comunale).

Io qui rappresento Gavardo in movimento, una realtà che in soli pochi mesi ha trovato consenso in 881 cittadini. Sono cittadini che si sono guardati attorno, si sono informati, hanno valutato e deciso deliberatamente per il cambiamento. Cittadini quindi che vanno tenuti in considerazione perché hanno idee, ideali, si sentono coinvolti e insieme a noi avranno la forza di farsi sentire.

Ecco, noi (dico noi perché anche se qui siedo da solo, la mia attività in consiglio comunale sarà sempre condivisa con tutto il nostro gruppo, secondo un metodo che ci ha caratterizzato fin dall’inizio) faremo una opposizione puntuale, attenta, rigorosa, puntigliosa. Eserciteremo in modo costante, il controllo e la vigilanza sulle attività e sulgli atti del sindaco, della Giunta, degli enti e delle società comunali o in qualche modo al comune collegate. Ma la nostra sarà anche una opposizione propositiva e costruttiva, dentro e fuori quest’aula, e in costante rapporto con i cittadini. Faremo opera di informazione e di controinformazione coinvolgendo il più possibile i cittadini nelle scelte che li riguardano. Non si illudano il sindaco e i colleghi consiglieri di maggioranza: siamo pochi in quest’aula ma ci faremo sentire, Non lasceremo nulla di intentato, per quanto ci consentiranno le nostre forze.

E veniamo alle linee programmatiche che sono state illustrate dal sindaco. Certo ci saremmo aspettati non una mera riproposizione del programma elettorale, ma almeno un piccolo sforzo di aggiornamento e adeguamento  per tener conto del certo non brillante risultato elettorale conseguito dalla lista Voglia di futuro e soprattutto del fatto che solo una minoranza di cittadini ha votato per questo programma. Ma  tant’è. Questo è un ulteriore motivo che ci porta ad  esprimere un giudizio negativo sulle linee programmatiche presentate.

Ci sono nel vostro programma molte cose che non ci convincono e che non condividiamo. Ne cito solo due, perché su alcune altre tornerò successivamente nel mio intervento e comunque quando verranno portate all’attenzione del Consiglio comunale. Anzitutto il previsto parcheggio sotterraneo in piazza De Medici, che porterà inevitabilmente  un aumento del traffico veicolare nel centro storico. E che quindi secondo noi costituisce  un cattivo uso di risorse, che sappiamo essere preziose, anche se finanziate a fondo perduto. L’altro punto è l’impostazione del capitoletto “Le nostre radici culturali”, che esprime un approccio alla questione immigrati contradditorio nelle dichiarazioni e  non condivisibile nei fatti annunciati. E poi ne mancano molte altre che per noi sono importanti. Per questo nell’anticipare il nostro voto contrario, mi preme in questo mio primo intervento in consiglio comunale ribadire che noi continueremo a portare avanti le idee e le proposte contenute nel nostro programma, di cui vorrei ricordare ora alcuni punti che ci sono particolarmente cari.

Alcuni tra questi  rappresentano le cosiddette “buone pratiche” che in molti comuni virtuosi  si stanno sperimentando e consolidando sempre di più.  Sono punti che raccolgono e cercano di interpretare anche le indicazioni che ormai vengono dalle istituzioni regionali, nazionali e, in alcuni casi, europee. Mi riferisco alle pratiche che rendono un paese ecosostenibile.

Oggi, non possiamo più ignorare il problema ambientale, i cambiamenti climatici e il modello di sviluppo che hanno portato alle attuali condizioni di crisi sistemica … abbiamo sprecato e mal usato le risorse del pianeta …e sta a tutti, a partire dalle comunità locali, correre ai ripari se non vogliamo consegnare ai nostri figli e ai figli dei figli un mondo invivibile. Siamo già in ritardo; ma è ancora possibile intervenire. Bisogna farlo subito però: è una assoluta priorità.
Per questo:

1) Chiediamo di fermare il consumo di suolo vergine, il Piano di Governo del Territorio  del nostro paese ha ben 47 ha di terreno destinato ad essere occupato da case o infrastrutture …Noi vorremmo che si puntasse ad evitare nuovo consumo di territorio e che si incentivasse piuttosto il recupero e la valorizzazione dell’esistente (a partire dal centro storico);  in questo modo si può anche ridare lavoro agli artigiani, alle imprese locali e ai lavoratori edili, come sostiene anche il maggior sindacato degli edili, la Fillea-CGIL.

2) Chiediamo di pensare iniziative per la riduzione dei rifiuti e a un sistema di raccolta dei rifiuti di qualità che ne permetta effettivamente  il riciclo e il riuso. Dobbiamo smettere di alimentare un inceneritore responsabile, non da solo, di aver fatto di Brescia una delle città più inquinate di Europa. Miglioriamo la qualità della raccolta differenziata, Riduciamo i rifiuti, Puliamo i nostri cieli e nel contempo diamo lavoro ai nostri cittadini, ad esempio impostando il cambio del sistema di raccolta che preveda il passaggio alla modalità porta a porta.

3) Chiediamo di evitare gli sprechi in tutti i settori, in particolare in quello dell’energia. Noi dobbiamo puntare non a produrre nuova energia, ma soprattutto a risparmiare l’energia che già consumiamo, perché questo è l’unico vero modo per abbattere Co2 e per risparmiare anche economicamente. E a questo proposito non possiamo non accennare alla centrale a biomassa in fase di progettazione. Noi chiediamo di riflettere e di chiederci se questo sia davvero un intervento necessario e adatto per Gavardo. Noi in campagna elettorale abbiamo espresso la nostra contrarietà a questo intervento, per motivi di natura ambientale, logistica, economica e di governance e  continueremo a farlo.  Ma tutti, seduti in quest’aula, dobbiamo chiederci se questo è quello che vogliono i gavardesi.  Vi ricordo che quasi il 60 % dei cittadini gavardesi ha votato per le liste che si sono esplicitamente e chiaramente dichiarate contro questo impianto. Non potete far finta di niente, non potete non tener conto del parere di un così grande numero di cittadini. Se la politica intrapresa dalla maggioranza non sarà oggetto di riflessione condivisa, noi di Gavardo in movimento ci opporremo in maniera tenace e metteremo in campo tutte le iniziative possibili perché la voce dei cittadini sia ascoltata.

Per quanto riguarda le tematiche sociali sono molte le cose da fare perché la crisi è destinata ad aumentare le situazioni di difficoltà e di disagio e di conseguenza  i bisogni.

Siamo consci che oggi i disagi sono diffusi e toccano in diversa maniera parecchie famiglie di Gavardo vecchie e nuove, a cominciare dal lavoro perso o mai trovato, con tutto quello ne consegue. Fare una politica che favorisca lavoro nel paese è il minimo che un’amministrazione possa fare e, come ho detto prima, secondo noi, lo si può fare anche con le piccole, piccolissime opere e iniziative … (dalla raccolta porta a porta e all’indotto che questo può creare, all’incentivazione al risparmio energetico, al recupero del centro storico, allo stabilire fondi per personale di sostegno alle politiche sociali ..).

Ma la mancanza di lavoro non è l’unico fattore di disagio.

C’è il problema della casa: noi proponiamo la costituzione di una apposita agenzia che favorisca, sotto la regia del comune, l’incontro tra proprietari e affittuari.

Ci sono i giovani, che ad esempio non trovano spazi di aggregazione autonoma e questo è davvero una grave carenza perché non dà la possibilità a tanti di loro di misurarsi, di sviluppare capacità relazionale, ma anche creatività che solo in uno spazio aperto può formarsi. Chiediamo perciò di riaprire un centro giovani; uno spazio pubblico e laico a disposizione di tutti i ragazzi gavardesi.

C’è la popolazione anziana in aumento, che dovremo sempre più considerare come una risorsa attiva per la comunità e non solo come destinataria finale di servizi, ma per la quale anche  dovremo pensare a favorire modalità di convivenza, a situazioni nelle quali  l’anziano possa mantenere la sua autonomia e il suo vivere dignitoso, quali ad esempio il co-housing.

E veniamo al tema dell’immigrazione. Ne ho già accennato prima. Noi chiediamo venga posta fine all’ atteggiamento discriminatorio, fuori dal tempo che ha caratterizzato questi ultimi cinque anni. Se pensiamo che il 30% dei bambini da 0 a 4 anni sono figli di immigrati, cerchiamo anche di immaginare come sarà la popolazione tra 20 anni. Chiediamo perciò di lavorare per l’integrazione e non per la disgregazione. Chiediamo di lavorare per unire e non dividere. Chiediamo uno sforzo per dare fiato, gambe e ali alla cultura della CONVIVENZA: il guadagno sarà assicurato alla comunità intera. Le divisioni generano tensioni e noi vogliamo vivere sereni.  Anche per questo chiediamo il rapido ripristino della consulta e dello sportello di ascolto e conciliazione.

Molti altri sono i temi presenti nel nostro programma che qui ricordo solo in termini generali per non dilungarmi troppo ma su cui torneremo certamente in questi cinque anni, come dicevo, dentro e fuori da quest’aula.

Per quanto riguarda la scuola: noi pensiamo che tutte le scuole, sia pubbliche che private, debbano garantire pari opportunità di accesso e uguaglianza a tutti i bambini gavardesi e che, conseguentemente, i contributi pubblici ad esse destinati siano rivisti, verificati e monitorati  in funzione di questo principio basilare.

Per la cultura siamo convinti che essa è la vera ricchezza di una comunità e riteniamo importante che proprio per questo, essa debba essere allargata alla pluralità delle espressioni e in grado di coinvolgere esperienze e gruppi locali; che debba essere per tutti, promossa da tutti, aperta a tutti e che sia volta a promuovere la maggiore conoscenza del territorio.

Per quanto concerne la mobilità noi proponiamo la definizione di un piano per la riorganizzazione della mobilità nell’intero paese, che incentivi e favorisca la mobilità in bicicletta e a piedi e riduca gli spostamenti  e l’attraversamento del centro in auto. In attesa delle grandi opere annunciate che dovrebbero portare la Gavardina sull’Isolo e in Piazza De Medici,  riteniamo che nel frattempo, i ciclisti debbano poter percorrere le piste ciclabili attuali piuttosto che le porzioni di arterie trafficate!

Riteniamo poi particolarmente importante quella che abbiamo definito visione intercomunale, puntare cioè al superamento del gretto campanilismo sia interno al nostro comune che nei confronti dei comuni vicini e  potenziare forme di collaborazione con i comuni vicini (fino ad arrivare alla Unione di comuni) che consentano la realizzazione di investimenti e gestione di servizi che producano maggiore efficienza e  risparmio di risorse.

Chiudo invitando, lei signor sindaco e tutti voi consiglieri, in particolare  della maggioranza, ad adottare, per far fronte alle sfide dei prossimi 5 anni, tre semplici strumenti: la sobrietà, la trasparenza e la partecipazione.

Sobrietà e riduzione delle spese.
Credo che si possa fare ancora molto su questo versante, evitando gli sprechi, eliminando le spese inutili e riducendo, quando possibile, le spese a carico del comune: io comincio a fare una proposta chiedendo a tutti i consiglieri di rinunciare al gettone di presenza per devolverlo in un fondo da mettere a disposizione dell’’assessorato ai servizi sociali, e da destinare ad alcune famiglie o persone in difficoltà. So che è poca cosa ma può essere un gesto significativo (e simbolico) e che può dare una boccata di ossigeno a persone in difficoltà.

Trasparenza.
Tutti sappiamo come si possa costruire una facciata apparentemente trasparente. Noi di Gavardo in movimento chiediamo che la trasparenza sia effettiva, che i Consiglieri  comunali abbiano accesso tempestivo a tutte le informazioni di cui necessitano per lo svolgimento del loro ruolo, che il reperimento di informazioni sia facile e possibile per le minoranze, ma anche per tutti i cittadini che vogliono interessarsi alla vita del proprio comune.

Partecipazione.
Per il bene del paese chiediamo una modalità di governo più partecipativa. L’ho già detto prima: vi chiediamo di coinvolgere anzitutto il consiglio comunale e i consiglieri di minoranza ma anche tutti i cittadini. Vi chiediamo di coinvolgere le minoranze perché esse rappresentano il 57% della popolazione votante. Vi chiediamo di  coinvolgere i cittadini, sulle questioni di evidente interesse comune, perché questa amministrazione ne rappresenta solo il 30% e c’è un senso di giustizia, di equità e di democrazia che travalica anche le leggi. Di queste cose un’amministrazione responsabile deve essere conscia e rispettosa.

Grazie